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MARIA MONTESSORI: UN’ITALIANA FAMOSA NEL MONDO

  • Davide Perego | Dottore in Scienze e Tecniche Psicologiche
  • 13 ago
  • Tempo di lettura: 3 min

“Se v'è per l'umanità una speranza di salvezza e di aiuto,

questo aiuto non potrà venire che dal bambino,

perché in lui si costruisce l'uomo.”

Maria Montessori

 

Maria Montessori è una delle protagoniste assolute della pedagogia mondiale.

Nel 1896 fu la terza donna in Italia a laurearsi in medicina, mostrando un particolare interesse per la psichiatria e per la mente umana. Negli anni successivi Maria ricorderà che, sul finire del XIX secolo, le donne non erano una norma alla facoltà di medicina; tanto che durante i suoi studi era costretta a recarsi in sala autopsie la notte così che potesse essere sola, non trovandosi a operare su corpi maschili nudi intorno ad altri uomini.

 

Nel 1898 Maria Montessori è oratrice con successo al “Congresso Pedagogico” ed è qui che per la prima volta unisce le conoscenze mediche a quelle pedagogiche, chiedendo allo Stato che provvedesse all’istituzione di classi aggiunte per bambini diversamente abili guidate da maestri dotati di attitudini particolari.

Questo ha dato così importanza alla cura delle disabilità psichiche dei minori e alla comprensione della necessità di un percorso formativo ad hoc per facilitarne l’inserimento sociale.

 

Dal modello dedicato ad alunni con disabilità, prende vita “La casa dei bambini” per ogni genere di alunno dai 3 ai 6 anni.

La prima fu aperta con questo nome a Roma il 6 gennaio 1907 in via dei Marsi 53 sotto diretta responsabilità della Montessori stessa.

 

Usiamo proprio le parole dei conoscitori del metodo Montessori per descriverle sommariamente:

Gli arredi vengono considerati strumenti educativi indispensabili: sono funzionali, in quanto proporzionati e leggeri, ma anche motivo di attività.

Ogni classe è organizzata in aree tematiche, generalmente definite e suddivise dalla posizione degli scaffali. Ciascuna area contiene i relativi materiali, cioè gli oggetti educativi (pratici o strutturati) che consentono al bambino di lavorare in una specifica area tematica.Le diverse aree tematiche non vengono disposte a caso ma seguono la regola della connessione: gli oggetti vengono proposti in modo da facilitare al bambino la scoperta delle affinità tra aree, l’uso e il riordino.”

 

L’attività manuale acquisisce così per la pedagogista un valore fondamentale, tanto da affermare che: “Quando la mano si perfeziona in un lavoro scelto spontaneamente, e nasce la volontà di riuscire, di superare un ostacolo, la coscienza si arricchisce di qualcosa di ben diverso da una semplice cognizione: è la coscienza del proprio valore.

 

Anche il ruolo dell’insegnante è da immaginare come un fil rouge tra bambino e ambiente (che acquisisce valenza di maestro) e ha in primis il compito di osservare i bambini nell’interazione con gli altri e l’ambiente, limitando gli interventi diretti solo quando realmente necessari e rispettando oltre ai ritmi dell’apprendimento di ogni singolo bambino, le sue libere scelte all’interno dell’ambiente.

 

Secondo questo metodo: “La “lezione” in cui l’insegnante presenta il materiale al bambino ha carattere di semplicità e di brevità. Infatti, l’insegnante mostra al bambino le attività sequenziali e le modalità precise da seguire per usare il materiale da lui scelto. Poi il bambino viene lasciato agire liberamente e per il tempo che vuole mentre si esercita nell’uso del materiale.”

 

Per questo fu proprio Maria Montessori a dire degli educatori: “Il più grande segno di successo per un insegnante è poter dire: I bambini stanno lavorando come se io non esistessi."

 

gattostizzito crede, come Maria Montessori, nella costruzione di relazioni sociali atte a migliorare la condizione dell’intera umanità, che è ben esplicitata nelle parole della studiosa che riportiamo di seguito:

L'associarsi porta forze nuove; stimola le energie. La natura umana ha bisogno della vita sociale, tanto per il pensiero che per l'azione.”

 

Con lei condividiamo l’assunto legato al compito della Società di crescere adulti indipendenti, riconoscendo che è proprio nel bambino che si costruisce l’uomo.

 

Davide Perego

Dottore in Scienze e Tecniche Psicologiche

 
 
 

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