top of page

L'ISTIGAZIONE ALL'ANORESSIA E L'ACCETTAZIONE DEL SÉ CORPOREO

  • Davide Perego | Dottore in Scienze e Tecniche Psicologiche
  • 9 lug
  • Tempo di lettura: 3 min

Dagli anni 80, la crescente pressione sociale nei confronti dell'immagine corporea ha alimentato un preoccupante aumento dei disturbi del comportamento alimentare, caratterizzati da comportamenti disfunzionali legati al cibo e da una preoccupazione costante e primaria in merito alla propria forma fisica.

Tra questi l’anoressia nervosa, caratterizzata da una restrizione severa dell'assunzione di cibo e da un’ossessione nei confronti del proprio peso, ha effetti oltre che sull’individuo, anche sul sistema famiglia e sulla società.

 Il contesto culturale in cui siamo inseriti gioca un ruolo cruciale nella diffusione di comportamenti disordinati legati all'alimentazione. Le immagini idealizzate di bellezza, spesso promosse dai media, creano aspettative irrealistiche che molti giovani sentono di dover soddisfare. Le piattaforme social diventano palcoscenici di comparazioni incessanti, dove nonostante ci sia un’apertura nei confronti delle forme fisiche “imperfette”, permane non velatamente una stigmatizzazione delle stesse.Questa esposizione continua a modelli di bellezza estremi contribuisce a normalizzare l’ideazione di pratiche anoressiche.Dagli anni 90 negli USA e dal 2003 in Italia, sono stati sviluppati siti “pro-ana” che consentono l’accesso a contenuti di istigazione all’anoressia e consistono principalmente in forum e blog online utilizzati come “dispensatori di verità” per chi soffre di disturbi alimentari, offrendo supporto tra pari, ma al contempo promuovendo ideologie tossiche che minimizzano i pericoli associati all'anoressia. L’ideale di perfezione diventa, in queste comunità, un obiettivo raggiungibile a discapito della salute fisica e psicologica.Come si legge nella descrizione del fenomeno “pro-ana”, contenuta nella proposta di legge del 2010 per oscurare questo genere di siti: Ana viene considerata una filosofia di vita, quasi un culto spirituale a cui fare riferimento nella quotidianità e da seguire per il proprio benessere fisico e mentale. Esistono, ad esempio, i dieci comandamenti di “pro-ana”, l'elenco dei motivi per non mangiare, le serie dei modelli di donna da imitare, gli obiettivi – che corrispondono spesso alle taglie degli abiti – da raggiungere.”

Questi movimenti, avendo carattere privato, favoriscono la creazione di comunità virtuali dove i frequentatori discutono e si sostengono nel perseguimento dell'obiettivo della magrezza assoluta, tendendo a eliminare ogni intrusione da parte del mondo esterno e non introducendo persone contrarie alla filosofia che governa il movimento.

 

Secondo uno studio condotto da Rebecka Peebles, pediatra della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora e pubblicato sull’American Journal of Public Health, “1 su 4 di questi siti web risulta pericoloso. Dalla stessa indagine, nella quale sono stati visionati circa 180 siti, blog o simili, emerge, inoltre, che alcuni di questi portali insegnano nei dettagli – o anche attraverso video esplicativi – a indursi il vomito al fine di eliminare il cibo ingerito, consigliano farmaci come lassativi e diuretici, esaltano e ammirano chi è più capace di rifiutare il cibo.L'80 per cento dei siti “pro-ana”ha applicazioni interattive (come i contatori di calorie), l'85 per cento pubblica foto che spingono alla magrezza estrema, l'83 per cento dà suggerimenti per dimagrire e su come impegnarsi nell'obiettivo di raggiungere il peso minore possibile.”

Tuttavia, la risposta a questa pressione sociale sta emergendo in un movimento sempre più forte verso l'accettazione di sé. Iniziative come la promozione della body positivity, opposta del fenomeno negativo del body shaming, cercano di contrastare i modelli di bellezza tradizionali e incoraggiano le persone a celebrare le proprie diversità corporee. Questa filosofia propone che ogni corpo è unico e merita rispetto e amore, indipendentemente dalle forme e dalle dimensioni.Inoltre, la presenza di figure pubbliche che condividono le loro lotte contro i disturbi alimentari può offrire conforto e speranza a chi vive queste esperienze.È necessario, però, un impegno collettivo per fermare l'istigazione a determinati standard estetici e per questo con gattostizzito troviamo fondamentale promuovere messaggi positivi, invogliando i giovani a conoscersi meglio e a preservare il proprio corpo oltre che la propria mente conducendo stili di vita sani.

Allo stesso modo, chiediamo a genitori, insegnanti e professionisti della salute di allearsi attivamente nella promozione di una cultura dell'accettazione e del rispetto verso il proprio corpo.

 

Davide Perego

Dottore in Scienze e Tecniche Psicologiche

 
 
 

Commenti


Non puoi più commentare questo post. Contatta il proprietario del sito per avere più informazioni.
bottom of page