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  • Davide Perego | Dottore in Scienze e Tecniche Psicologiche

Giornata scolastica della nonviolenza e della pace

La non violenza è la forza più grande e più attiva del mondo. Non si può essere passivamente non violenti… Una persona che può esprimere non violenza nella vita, esercita una forza superiore a tutte le forze della brutalità.” Gandhi

 

“Non si può essere passivamente non violenti”

 

Sarebbe bello che questa affermazione fosse per ognuno di noi una presa di coscienza netta in grado di cancellare dubbi sul se basti o meno non tirare uno schiaffo a chi ci sta accanto per essere nonviolenti oppure se per esserlo dobbiamo fermare la mano di chi lo sta tirando davanti ai nostri occhi, insegnando a chi lo fa che sta sbagliando in maniera inoppugnabile.

 

La Giornata scolastica della non-violenza e della pace, venne istituita in Spagna, nel 1964, dal poeta, pedagogo e pacifista Llorenç Vidal Vidal. 

Come precisa Wikipedia: “Si pratica il 30 gennaio di ogni anno, in occasione dell'anniversario della morte del Mahatma Gandhi, come punto di partenza per una educazione pacificatrice e non-violenta a carattere permanente.

 

Vorrei soffermarmi sul carattere permanente dell’educazione che è tra gli assunti di base del progetto sociale gattostizzito, in quanto questa affermazione ci permette di validare la possibilità, in futuro, di avere un mondo dove la nonviolenza sia la normalità, facendo decadere l’aura utopistica che ognuno di noi spesso riconduce a questa asserzione.

 

Può esistere quindi un mondo basato concretamente sul principio della nonviolenza, se le nuove generazioni verranno educate a essa, con forza, coraggio e caparbietà proprio perché riconosciamo che l’educazione abbia carattere permanente.

Questo deve responsabilizzare noi adulti, perché è chiaro il dovere che abbiamo di collaborare all’istruzione dei giovanissimi, con l’unica finalità di costruire un mondo basato su principi inconfutabili.

 

Questi concetti sono stati espressi in maniera magistrale nella pellicola “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi dove (attenti agli spoiler) la protagonista non prova tanto a cambiare la sua vita, quanto l’esistenza di sua figlia e della società in cui vive; andando a modificare nel profondo la comunità colma e abituata ad azioni violente che era l’Italia del secondo dopoguerra, con un’accettazione della violenza che riporta a pensare che fosse quasi giusto così.

Ma in realtà non esiste mai un motivo per essere violenti e questo lo dobbiamo dire a gran voce, soprattutto alle nuove generazioni e non dobbiamo stancarci solo di dirlo, ma di dimostrarlo con le azioni che compiamo.

Di sicuro mai si è stancato di dimostrarlo il Mahatma Gandhi a cui è dedicata questa giornata, comunemente noto con l’appellativo onorifico di Mahatma che letteralmente significa “grande anima”.

Dedicò la sua vita a un’educazione nonviolenta della società a cui apparteneva e delle comunità che andava a visitare, in maniera instancabile e con enorme pragmatismo, vivendo una vita secondo principi quasi ascetici e confutando ogni azione di violenza, anche se fosse in risposta alla violenza, tanto che sua è la frase che recita «Occhio per occhio...e il mondo diventa cieco.»

Semplice e concreta, chiara e diretta. Dobbiamo per questo dedicarci ad aiutare il sistema scolastico e conseguentemente le nuove generazioni non solo ad apprendere questi assunti, ma a farli propri e a trasmetterli, divenendo quindi non solo quella mano che mai tira uno schiaffo, ma anche quella mano che ferma ogni mano violenta.

 

Vorrei per questo citare nuovamente Gandhi in conclusione di questo scritto, che trovo ben riesca a riassumerlo, che recita: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo!”

Sono solo 8 semplici parole che racchiudono però in esse una forza potentissima, che devono smuovere le nostre coscienze e risvegliare in noi la volontà di agire, trasformandoci in quello che possa essere definito il buon esempio e permettendo quindi ai giovani di modellarsi su azioni che possano modificare il modo di vivere di chi le compie e della società in cui sono inseriti.


Davide Perego

Dottore in Scienze e Tecniche Psicologiche

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