autocontròllo s. m. [comp. di auto-1 e controllo, calco dell’ingl. self-control]. – Controllo, dominio di sé; coordinamento dei proprî stimoli e delle proprie azioni.
L’autocontrollo è indispensabile per una crescita sana dell’individuo in quanto è una caratteristica adattiva sia nei confronti dell’ambiente, che di sé stessi e alla ricerca dello stesso vi sono sempre più giovani che attraverso corsi, meditazione o sport, come a esempio le arti marziali, provano a potenziarlo.
Negli anni 60 all’Università di Standford inizia un esperimento di Walter Mischel, psicologo austriaco emigrato in USA classificato da Review of General Psychology come il 25° psicologo più citato del XX secolo, che durerà oltre 40 anni.
Questo esperimento, noto come Test del Marshmallow, mirava quindi a valutare nei bambini la capacità di autocontrollo, di cui sopra abbiamo la definizione e la gratificazione differita.
La gratificazione differita è un’abilità poco conosciuta e ritenuta fino allo scorso secolo poco importante, che in realtà nasconde dentro sé un grande potenziale e consiste nell’accettare di ritardare una ricompensa sapendo che la stessa, se appunto ritardata, sarà maggiore e quindi più soddisfacente.
Insegna quindi, che abbiamo la capacità di non cadere nella tentazione di una ricompensa immediata e che se ci dimostriamo capaci di attendere, attraverso lo skill del self-control, potremo ottenere ricompense (e risultati) migliori.
Nello specifico l’esperimento aveva come gruppo di studio bambini in età prescolare a cui veniva posto davanti un marshmallow (famosa caramella gommosa colorata) o varianti della stessa in una stanza videosorvegliata.
Un adulto spiegava al bambino che avrebbe potuto mangiare la caramella nell’immediato oppure avrebbe potuto ottenere due caramelle se avesse atteso 15 minuti senza mangiare la prima.
I bambini venivano quindi lasciati soli nella stanza davanti al dolcetto e dai video della sperimentazione si evince che i giovanissimi che decidono di posticipare la soddisfazione di 15 minuti, godendo di due dolci, mettono in atto svariate strategie per resistere alla tentazione tra cui: allontanare da sé il piattino, giocherellare con le proprie mani, tastare e annusare il dolce senza assaggiarlo o coprire i propri occhi con le mani per non vedere più “l’oggetto del desiderio”.
Tutto questo avviene non senza difficoltà, come si evince dall’espressione del bambino che si impegna a mettere in pratica il proprio auto-controllo, sapendo che se riuscirà, avrà una maggiore soddisfazione; pur aumentando la frustrazione di non poter essere subito gratificati.
L’esperimento di Mischel ha evidenziato quindi due categorie di individui come da lui sottolineato: “gli high-delayer sono capaci di ritardare un piacere per ottenere un premio successivo ma più gratificante (gratificazione differita), i low-delayer optano per il soddisfacimento immediato del bisogno esperito (gratificazione immediata), mostrando un diverso livello di adattamento/opposizione alla situazione.”
Lo studio longitudinale tuttora prosegue, in quanto era fulcro per l’accademico non solo comprendere la forza di volontà, l’autocontrollo e la gratificazione differita dei bambini partecipanti, ma valutarne le conseguenze nel tempo, sull’intera vita dei 600 soggetti che prendono parte all’esperimento da oramai quasi 50 anni di coinvolgimento in follow up.
In adolescenza i bambini che avevano posticipato la gratificazione, vantavano: “risultati scolastici molto migliori degli altri, erano più sicuri di sé, erano in grado di pianificare il loro tempo, erano capaci di autocontrollarsi, di concentrarsi, di gestire lo stress, di tollerare meglio le frustrazioni e di riuscire a mantenere le amicizie, venivano considerati più responsabili dai genitori ed avevano probabilità inferiori di sviluppare problemi comportamentali.
Inoltre ottenevano punteggi maggiori al SAT, ovvero il test per l’ammissione al college (vi era una correlazione positiva tra i minuti attesi prima di mangiare il marshmallow e il punteggio conseguito).”
I follow-up successivi, mostrano che coloro che avevano atteso; erano riusciti a ottenere traguardi accademici più alti mostrandosi in grado di realizzare obiettivi a lungo termine e mantenendo delle relazioni soddisfacenti.
Tutto questo documenta scientificamente quindi che i bambini più capaci di controllarsi hanno mostrato di avere “più successo nella vita”, motivo per cui questo esperimento dovrebbe spronarci ad allenare il nostro autocontrollo come ci insegna gattostizzito, che è “maestro” di self-control nella gestione dei conflitti e ci educa a non agire impulsivamente e a saper attendere dopo aver soppesato pro e contro.
Davide Perego
Dottore in Scienze e Tecniche Psicologiche
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