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La giornata mondiale delle comunicazioni sociali

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IL 21 maggio 2023 si è tenuta la 57esima giornata mondiale delle comunicazioni sociali, istituita dalla Chiesa cattolica durante il Concilio Vaticano II per sensibilizzare i fedeli in merito al tema.

Durante la prima edizione tenutasi il 7 maggio 1967, Papa Paolo VI si rivolgeva alla comunità parlando dei nascenti mass media con le seguenti parole:

“Questi strumenti, infatti, destinati, per la loro natura, a dilatare il pensiero, la parola, l'immagine, l'informazione e la pubblicità, mentre influiscono sull'opinione pubblica e, conseguentemente, sul modo di pensare e di agire dei singoli e dei gruppi sociali, operano anche una pressione sugli spiriti, che incide profondamente sulla mentalità e sulla coscienza dell'uomo, sospinto com'egli è, e quasi sommerso, da molteplici e contrastanti sollecitazioni.

Chi può ignorare i pericoli e i danni che questi pur nobili strumenti possono procurare ai singoli individui e alla società, quando non siano adoperati dall'uomo con senso di responsabilità, con retta intenzione, e in conformità con l'ordine morale oggettivo?”

E’ naturale comprenderne l’attualità oggi in cui con l’avvento, o per meglio dire il sopravvento del web e dei social, i mass media hanno maggior libertà di accesso e pensiero; così come è maggiore il rischio in cui incorrono le nuove generazioni, alla mercé di giudizi non richiesti e di stimoli aggressivi e violenti che influiscono sui pensieri e sulle azioni degli stessi. E’ fondamentale non ignorare i pericoli che vengono procurati da chi utilizza i mezzi di informazione senza senso di responsabilità e in modo non conforme a quello che Papa Paolo VI definiva sul finire degli anni 60, l’ordine morale oggettivo. Perché nella seconda decade degli anni 2000 capita che la violenza venga insegnata ed esercitata proprio da questi strumenti nati per comunicare. Per questo gattostizzito ha deciso di insegnare alle nuove generazioni l’importanza di coltivare una coscienza nonviolenta, basata sull’accettazione e sulla risoluzione pacifica dei conflitti che costellano l’esistenza dell’essere umano, decidendo di comunicare il messaggio sociale proprio dove i giovani si aggregano: scuole, istituzioni sportive, blog, social, corner dedicati e da oggi giovedì 1 giugno a mercoledì 14 giugno, in un temporary store in Corso Garibaldi 44 dove mostrerà a coloro che lo visiteranno, l’interpretazione di numerosi giovani del proprio concetto di nonviolenza attraverso le opere frutto di due iniziative.

Durante gli anni, dal 1967 a oggi, sono stati molti gli argomenti trattati dai 4 Papi che si sono alternati in questi decenni accomunati dalla promozione di una comunicazione pacifica e nonviolenta da parte dei mass media così come degli individui, passando dai fanciulli agli anziani, perché comunicare è essenziale in ogni fase della vita in quanto è sinonimo di comunione e condivisione. La comunicazione per essere efficace e costruttiva deve avere la caratteristica dell’assertività dal latino asserere, ovvero asserire, che è la capacità umana di esprimere in maniera chiara ed efficace le proprie emozioni ed idee, senza ledere la dignità e le opinioni altrui, che si contrappone alla comunicazione aggressiva, caratterizzata dall’intransigenza nel trasmettere le proprie posizioni senza attenzione alle opinioni e ai bisogni degli altri.

“Un cuore che con il suo palpito rivela la verità del nostro essere va ascoltato. Questo porta chi ascolta a sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda, al punto da arrivare a sentire nel proprio cuore anche il palpito dell’altro. Allora può avvenire il miracolo dell’incontro, che ci fa guardare gli uni gli altri con compassione, accogliendo le reciproche fragilità con rispetto, anziché giudicare per sentito dire e seminare discordia e divisioni.”

L’ultimo messaggio in ordine di tempo è quello di Papa Francesco, divulgato per l’ultima edizione della giornata mondiale delle comunicazioni sociali tenutasi il 21 maggio 2023, che ben esplicita l’importanza di comunicare con il proprio cuore; perché nonviolenza stimola sempre nonviolenza provando così a fare in modo che avvenga il miracolo dell’incontro con l’Altro.


Davide Perego

Dottore in Scienze e Tecniche Psicologiche






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